La Grotta di Cocceio tunnel di epoca romana recentemente restaurata e resa agibile, e prossimamente riaperta al pubblico, ospita una colonia di pipistrelli in via di estinzione.
Infatti il restauro della grotta è stato criticato dal mondo scientifico e dagli ambientalisti proprio a causa della presenza di questa colonia di pipistrelli che sono tutelati dalla legge, e messi a rischio dai lavori di stabilizzazione, e dalla prospettiva della fruizione turistica. Una petizione in difesa dei pipistrelli di Cocceio sta, ricevendo appoggi da tutto il mondo.
Il professore Danilo Russo, ecologo dell’Università Federico II di Napoli e tra i massimi esperti internazionali proprio di pipistrelli, ha spiegato: che si tratta di una specie importante, cinque specie e oltre quattrocento esemplari, una realtà unica nei Campi Flegrei. Sono tutte strettamente tutelate dalla normativa italiana ed europea che vieta non solo l’uccisione e la cattura, ma anche il disturbo e l’alterazione strutturale dei siti in cui esse trascorrono l’inverno e si riproducono. I pipistrelli sono molto vulnerabili all’azione umana: hanno infatti una riproduzione molto lenta, un piccolo all’anno e neanche tutti gli anni.
C’è tanta preoccupazione a riguardo sopratutto perchè il lavori di ristrutturazione sono stati effettuati in estate, fase critica della vita dei pipistrelli, poichè questi mammiferi si riproducono. L’apertura al pubblico, le luci, i
visitatori, potrebbero far sparire la colonia per sempre.
Infatti il professor russo consiglia di valutare l’entità del danno apportato dai lavori ai pipistrelli e un anno di “riposo” totale del sito, e un attento monitoraggio che permetta di valutare l’entità di ricolonizzazione del sito, limitare le visite a ceri periodi dell anno in piccoli gruppi evitando luci.
I pipistrelli di Cocceio sono una fonte importante per quell’area infatti sono alleati nella produzione della Falanghina e di molte altri prodotti tipici alimentari flegrei, infatti sterminano decine di milioni di insetti, tra cui quelli molti nocivi alla salute dell’uomo e all’agricoltura. Tutelarli significa non solo salvare gli ultimi mammiferi esistenti in quella area ma anche salvaguardare gli interessi degli agricoltori e degli abitanti locali.
(Fonte la Repubblica.it)

