Chi vo ‘o male e l’ate ‘o sujo sta areta ‘a porta, alla scoperta di un saggio detto napoletano
Alla scoperta di un vecchio detto: Chi vo 'o male e l'ate 'o sujo sta areta 'a porta
Napoli ha uno stretto, indissolubile legame col suo passato. Passato la cui personificazione è fatta ricadere sugli anziani.
Gli anziani sono infatti visti come figure sagge, ricche di conoscenza data dall’esperienza. Esperienza che non hanno mai avuto intenzione ti stipare per sé, ma che hanno sempre scelto di condividere con le nuove generazioni. E queste ultime, volenti o nolenti, sono state lì, ad ascoltare, consapevoli o meno di assimilare le nozioni tramandate.
Ma Napoli è incredibilmente connessa anche a un altro elemento, che può assumere diverse sfumature di significato e diverse provenienze a seconda del singolo sentire e del particolare caso. Si tratta del destino, della giustizia divina, di un’entità superiore che tutto vede e tutto fa, del karma.
Sul' 'a morte 'nzerra 'a porta, un modo di dire napoletano speranzosoQuesti due fattori spesso si intersecano, si incrociano, divenendo l’uno il prolungamento dell’altro. Gli anziani, attraverso la loro sapienza, spesso prevedono ciò che accadrà, consci di un piano superiore che non tarderà a svelarsi.
Ed è da ciò che nascono dei detti, dei modi di dire che sembrano un presagio, che paiono un’anticipazione di ciò che sarà, quasi una giusta condanna. Tra questi vi è Chi vo ‘o male e l’ate ‘o sujo sta areta ‘a porta.
Chi vo ‘o male e l’ate ‘o sujo sta areta ‘a porta, cosa significa?
Chi vo ‘o male e l’ate ‘o sujo sta areta ‘a porta significa letteralmente: chi vuole il male altrui ha il suo dietro alla porta.
Tale frase afferma che chi nutre un desiderio crudele verrà ripagato con la stessa crudeltà. Chi vuole fortemente che un altro individuo soffra di un qualche male troverà del male per sé stesso sul suo cammino. Il medesimo male desiderato è infatti già lì ad attenderlo, per ripagarlo della sua cattiveria.