Chi è muort e l’ha rimast ritt? Un detto napoletano che svela un legame
Alla scoperta di "Chi è muort e l'ha rimast ritt?" un retorico detto campano non famosissimo ma molto significativo

La Campania è una regione ricca sotto tanti aspetti. È indubbiamente ricca di storia, ricca di colore, ricca di peculiarità e ricca di folklore. Ed è anche piena di spiritualità. E il tutto viene perfettamente espresso e reso noto tramite un’altra caratteristica campana: la sua lingua e i suoi dialetti. Le lingue e i dialetti campani sono dei grandi contenitori dell’esperienza della regione. Fungono infatti da veri e propri emblemi della vita campana, con la quale si evolvono di pari passo, mai dimenticando e assolutamente mai accantonando tutto quello che è stato nel passato.
E grazie a ciò sono stati creati tantissimi modi di dire e innumerevoli espressioni tipicamente campane, frutto di tutto quello che questa regione rappresenta.
Gli abitanti della Campania sono notoriamente legati in maniera viscerale alla propria famiglia e ai propri affetti. E questo aspetto fornisce tanto materiale per quanto riguarda i detti e le espressioni campane. E lo stesso fa un’altra caratteristica campana: il legame sacro coi defunti.
Da tutto ciò nascono tante frasi, tra cui è possibile trovarne una non poi così nota. Si tratta di “Chi è muort e l’ha rimast ritt?”.
Chi è muort e l’ha rimast ritt?
“Chi è muort e l’ha rimast ritt?” significa letteralmente: “Chi è morto è l’ha lasciato detto?”. Perciò la frase, in maniera meno letterale, ma più pratica, corrisponde a “Quale defunto, prima della morte, ha detto ciò?”, intendendo con questo modo di dire che un determinato atto, una determinata azione, fosse un desiderio di una persona venuta a mancare, espresso prima che quest’ultima spirasse.
Un desiderio di un parente, di un amico o di un caro conoscente spirato non può restare irrealizzato in generale, e in Campania ancor più. Per questo motivo bisogna far di tutto affinché si realizzi quando espresso.
La frase, però, ha un retrogusto retorico, alquanto ironico. La si usa, infatti, quando un avvenimento imminente non poi così piacevole, un accadimento poco allettante, si presenta a mettere i bastoni tra le ruote tra una persona in vita e la sua tranquillità.
L’atto, perciò, provoca alla suddetta un fastidio davvero copioso. Ed è in questo caso che individui a ella vicini utilizzano tal modo di dire come consiglio: “Chi è muort e l’ha rimast ritt?”. Si sottintende, con questa espressione, che nessun nostro amato defunto aveva il desiderio che ciò avvenisse. Perciò con tale modo di dire si sottolinea che ciò che provoca tanto fastidio non deve essere fatto per arrecare una gioia a chi non c’è più, e che quindi non esiste il dovere impellente di far avverare il dato avvenimento, per cui lo si può evitare, proseguendo la propria vita in tranquillità.
