Campi Flegrei, entro 20 anni si rischia di raggiungere un punto critico
I Campi Flegrei sono in piena attività e l'attività sismica dovuta al sollevamento del suolo velocizza di anno in anno: gli ultimi dati

I Campi Flegrei accompagnano con il loro odore particolare – quello sulfureo della Solfatara – e con la ricchezza del territorio che occupano la popolazione campana residente tra Fuorigrotta e Bacoli.
La loro storica antichissima – sono uno dei supervulcani più pericolosi ed estesi del mondo – ha creato miti, leggende e favole legate alle energie mistiche ispirate alla loro imprevedibilità e alla loro particolarità morfologica. Uno degli “effetti collaterali” del vivere nella zona flegrea è certamente il fenomeno del bradisismo, che genera terremoti lievi e costanti. Un fenomeno che – secondo gli ultimi dati registrati – starebbe progressivamente peggiorando.
Campi Flegrei, confermata l’attività sismica e il sollevamento del suolo
Uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Scientific Reports e guidato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sostiene che i Campi Flegrei potrebbero raggiungere un punto critico tra 10-20 anni. La situazione è peggiorata a partire dal 2005, quando è aumentata la velocità del sollevamento del suolo e la frequenza dei terremoti.
“Le nostre analisi mostrano un aumento della velocità del sollevamento del suolo e un aumento della frequenza dei terremoti a partire dal 2005“, dice Flora Giudicepietro dell’Ingv ad Ansa, essendo una delle autrici dello studio. “Il sollevamento del suolo sta tuttora proseguendo – aggiunge Giudicepietro – e nel mese di ottobre 2022, presso la stazione del Rione Terra di Pozzuoli, lo spostamento verticale rispetto ai valori del 2005 ha raggiunto circa 100 centimetri“.

