Il barocco napoletano è una forma artistica e architettonica sviluppatasi tra il XVII secolo e la prima metà del XVIII secolo a Napoli ed è riconoscibile per le sue sgargianti decorazioni marmoree e di stucchi che caratterizzano le strutture portanti degli edifici. In particolare, il Barocco napoletano fiorisce verso la metà del Seicento con l’opera di alcuni architetti locali molto qualificati e termina a metà del secolo successivo con l’avvento di architetti di stampo neoclassico. Nel Settecento il Barocco raggiunse l’apice con le architetture ricollegabili al Rococò e al Barocco austriaco, dando origine ad una combinazione dalla quale scaturirono edifici di grande valore artistico.
Questo stile, che si sviluppò in Campania e nel sud del Lazio (dove fu costruita l’Abbazia di Montecassino che rappresenta il massimo esempio di architettura barocca napoletana al di fuori di Napoli) fu portato all’attenzione della critica internazionale solo nel XX secolo, grazie al volume Architettura barocca e rococò a Napoli di Anthony Blunt.
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