Alla Federico II di Napoli la prima Accademia per l’imprenditoria femminile in Italia
55 partecipanti provenienti da tutta Italia per la prima accademia italiana nata per supportare donne e ragazze nello sviluppo di realtà imprenditoriali.
Alla Federico II di Napoli è stata inaugurata la prima AWE – Academy for Women Entrepreneurs Italy, con sede a San Giovanni, nella Digita Academy. 55 le partecipanti selezionate provenienti da tutta Italia per il percorso formativo gratuito. Unica in Italia, nasce dalla partnership fra l’Università federiciana II e la Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia.
Che cos’è l’AWE?
L’Academy for Women Entrepreneurs Italy è un programma totalmente gratuito implementato grazie alla partnership tra l’Università Federico II e la Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia per supportare donne e ragazze nella creazione e/o nello sviluppo di realtà imprenditoriali attraverso formazione, mentoring, partnership commerciali e opportunità di collaborazione con imprese italiane e statunitensi.
Lungomare di Napoli, cominciano i lavori di restyling: il primo passo sono le fognatureIl polo universitario di San Giovanni è sede della prima edizione italiana dell’Academy for Women Entrepreneurs (AWE), un’iniziativa del Dipartimento di Stato Americano, che dà alle partecipanti l’opportunità di ricevere una formazione in stile statunitense, adattata alla realtà locale con la guida di alunni di programmi di scambio degli Stati Uniti, accademici, leader imprenditoriali e altri partner locali.
55 partecipanti da tutta l’Italia
Delle 55 partecipanti selezionate, circa metà sono di fuori regione, confermando l’attrattiva che programmi innovativi come questo hanno per giovani di tutto il paese. Ci sono, ad esempio, Federica da Verona, con il suo progetto sull’efficientamento energetico degli edifici basato sull’intelligenza artificiale; Martina da Lecce, che sta progettando un’agenzia per l’empowerment femminile; ma anche Viktoriia, trasferitasi in Italia dall’Ucraina a seguito della brutale invasione russa, che adesso avrà l’opportunità di realizzare la sua idea di una scuola bilingue per immigrati e rifugiati. Tante le napoletane, come Paola che sogna di implementare la realtà virtuale nei musei e nei monumenti partenopei, o Maria Pia, ingegnere della Federico II, impegnata in un progetto che mira ridurre lo spreco alimentare. Diversi anche i progetti sull’health, come quello di Eva sulla diagnosi precoce del cancro al rene, o quello di Manuela sull’automazione della medicina di laboratorio.
Molto soddisfatto Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: “Un progetto che ci vede primi in Italia. Accogliamo e ospitiamo un percorso formativo molto speciale che sostiene l’impiego delle donne nel campo dell’imprenditoria. Questo deve aiutare a ridurre le difficoltà che le giovani donne incontrano nel trovare percorsi e strumenti per far valere le proprie idee. Siamo particolarmente soddisfatti di far partire questa nuova attività formativa, si inserisce in un percorso forte che l’Ateneo sta facendo per dare l’opportunità a noi stessi e al territorio di beneficiare della creatività e della capacità delle nostre ragazze“.
Della stessa idea Tracy Roberts-Pounds, Console Generale degli Stati Uniti a Napoli: “È motivo di grande orgoglio contribuire con un programma di formazione all’attrattiva che questo campus ha sui giovani di tutto il paese, contribuendo a ciò che rappresenta per Napoli e per il Sud Italia. Giusto qualche mese fa, abbiamo visitato questo polo tecnologico con l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Jack Markell, poiché rappresenta il perfetto terreno per collaborazioni strategiche tra i nostri paesi.”