‘A cuntrora: storia e significato di un termine e di una tradizione campana
Alla scoperta della tradizione della cuntrora napoletana.
La città di Napoli è caratterizzata da un ingente quantitativo di tradizioni popolari.
Tali tradizioni sono inseparabili dalla terra che ha dato loro i natali. La quasi totalità di queste ultime, infatti, nasce proprio in virtù e a causa delle peculiarità della zona, proprio in risposta alle caratteristiche di quest’ultima.
Spesso, molte di queste, col tempo, riescono a divenire così incise nella vita quotidiana degli individui da trasformarsi in veri e propri emblemi della città. E viene conferito loro anche un nome che si trasforma in vero e proprio simbolo non solo della tradizione, ma, di conseguenza, anche dell’intera città.
È il caso, tra le altre, anche de ‘a cuntrora.
Piazza del Gesù, la leggenda dell'obelisco dell'ImmacolataChe cos’è ‘a cuntrora, un termine palesemente napoletano
‘A cuntrora è un termine palesemente napoletano.
Il suo significato riporta alla memoria quello del lemma spagnolo siesta. La siesta e la cuntrora, italianizzato in controra, corrispondono al pisolino, al riposo pomeridiano, alla pennichella.
Ma la cuntrora napoletana è intrisa di motivazioni più profonde, alla base del necessario break da concedersi.
Napoli è una città calda, scaldata dal sole che batte forte su Partepone e avvolta dalle temperature che d’estate (anzi durante la Staggione)raggiungono picchi notevoli, con il sole che rende dorata la pelle dei cittadini. Tali gradazioni considerevoli, nei mesi estivi danno il meglio di sé nelle ore centrali della giornata, le quali corrispondono al momento post-pranzo dei napoletani.
Queste temperature mozzafiato si intersecano all’inizio della digestione e alla classica stanchezza post classica abbuffata familiare estiva, facendo calare un velo di profondo torpore sugli individui, i quali necessitano di mettersi in forze necessariamente con un sonnellino rigenerante.
Tale tradizione vede le sue origini nella vita contadina. Chi lavorava la terra, infatti, arrivava a ora di pranzo stanco e abbattuto dall’insistenza con cui il sole picchiava sul suo corpo. Dopo un pasto risollevante, perciò, i contadini si concedevano qualche ora di sonno per aspettare che il sole dimezzasse la sua potenza, aumentando di conseguenza quella del loro organismo.
E l’origine del termine cuntrora è ancor più datato. Deriva infatti dalla lingua latina, precisamente da contra horas, vale a dure ore contrarie, le quali stanno a indicare l’inizio del pomeriggio, le prime ore nelle quali lavorare è difficile a causa delle temperature ostili.